In fabbrica produciamo cosmetici, in negozio vendiamo speranze

C.H. Revson – Fondatore di Revlon

Erano gli anni ’30 e non erano anni allegri: gli Stati Uniti stavano affrontando la Grande Depressione.

Il giovane Charles Revson, insieme al fratello Joseph e al chimico Charles Lachman, la L di Revlon, con un capitale di soli 300 dollari nel 1932 ideò una linea di smalti con la più ampia varietà di tonalità mai realizzata, tra cui rosa, coralli e naturalmente i favolosi rossi che avrebbero reso Revlon famosa in tutto il mondo.

Tecnicamente sviluppó un processo produttivo usando pigmenti al posto di vernici come base per i colori, pensando che le donne avrebbero accolto favorevolmente una varietà di colori per le unghie.

A livello commerciale distribuí i suoi prodotti esclusivi attraverso i saloni di bellezza e, solo più tardi, nei grandi magazzini.

Nel 1940, oltre alla linea completa di manicure, Revlon ha aggiunto alla sua collezione anche un rossetto. Ben presto i colori di Revlon sono apparsi sulle punte delle dita delle donne in tutto il mondo, e anche sulla copertina di Vogue.

Creando molte varianti colore per un solo prodotto, lo ha reso un’esperienza, consentendo alle donne di scegliere nuovi colori per l’autunno e per la primavera, in base al vestito, al tempo e all’umore. 

Questo è stato possibile anche grazie all’intuizione di di curare al massimo un solo prodotto, lo smalto, in fase di ingresso sul mercato: dall’advertising alle strategie di posizionamento.

Così facendo in soli 6 anni divenne un’azienda multimilionaria, pur partendo in un periodo storico economicamente difficile e con poche risorse.

Possiamo quindi ben comprendere dal caso studio di Revlon quanto sia importante in fase di pianificazione di una strategia di comunicazione studiare a fondo i propri punti di forza, concentrarsi su quelle che sono le caratteristiche vincenti senza voler per forza dire tutto.

Per chi fosse interessato a conoscere meglio la storia di successo di Revlon segnalo il libro “FIRE AND ICE The Story of Charles Revson – the Man Who Built the Revlon Empire” di Andrew Tobias.